BREITENFELD 1631
Il superbo capolavoro tattico di Gustavo Adolfo
Autore: Luca Stefano Cristini
Codice: 900002
- Bilingual text: Italian-English. Colour uniform plates illustrate this work on the battle of Breitenfeld, 1631.
La brulla mattina del 17 settembre 1631, due imponenti eserciti si affrontarono sui campi di Breitenfeld, un oscuro villaggio sassone non distante da Lipsia, il cui nome tradotto vuol dire grande campo. L'incontro fu in qualche modo casuale, ma le due armate stavano guerreggiando da diversi mesi nella regione. Come si usa dire, la battaglia se l'è procurata il fiammingo comandante imperiale Jan T'serclaes Barone di Tilly. Solitamente prudente Tilly, il cui esercito aveva cocciato la sera prima le truppe nemiche, anziché ritirarsi convenientemente, decise di accettare lo scontro sia pure trovandosi in inferiorità numerica. Dopotutto, pensava di avere il vantaggio della posizione avendo occupato per primo la sommità delle colline. Inoltre anche il sole e il vento gli sono favorevoli. Ha con sé circa 32.000 uomini, in gran parte esperti veterani ed un comandante in seconda, Pappenheim, noto e celebre per il suo coraggio e la sua audacia. Davanti a sé ha l'armata svedese di 23.000 uomini agli ordini del loro sovrano, Gustavo Adolfo II di Svezia insieme all'esercito protestante dell'elettore di Sassonia con altri 18.000 uomini. La superiorità dei protestanti è visibile anche nell'artiglieria, essi hanno circa il doppio dei cannoni imperiali !Fino a mezzogiorno non accadde nulla di particolare e i soli a dannarsi furono gli artiglieri, che nonostante l'impegno sollevarono del gran fumo facendo pochi danni vista la distanza che separava i due schieramenti. Fu l'irruente Pappenheim, che stanco di aspettare calcò i suoi speroni nel povero ronzino che montava dando inizio alla travolgente carica contro l'ala destra svedese. Subito dopo Tilly assalì l'ala sinistra tenuta dai sassoni mettendoli in rotta poco dopo. Sembrava fatta per gli imperiali che girati i cannoni abbandonati dai sassoni in fuga, fecero fuoco sulle ordinate milizie svedesi. Ma fu qui che l'addestramento di tipo olandese, che re Gustavo aveva impartito ai suoi mostrò tutta la sua qualità e valore. Aiutato anche dalla meteorologia che ora aveva girato a suo vantaggio in breve trasformò quella che sembrava destinata ad essere una catastrofe, nella più fulgida vittoria della guerra dei trent'anni. Ruppe in più punti il centro imperiale gettando nello sconforto e nella paura le truppe cattoliche che disordinate si ritirarono verso Lipsia. A sera dopo ben sette ore di aspri combattimenti si contarono i caduti, a terra giacevano quasi 10.000 uomini, per la maggior parte imperiali, e altrettanti furono i prigionieri.
Bilingue: Italiano-inglese
Tavole a colori
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